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Informatica e Accessibilità

Il grande sviluppo tecnologico della nostra società sta producendo interessanti e significativi effetti anche sulle possibilità di autonomia dei disabili visivi ossia dei ciechi assoluti e degli ipovedenti.

Bisogna tuttavia osservare che siamo ancora in fase di sperimentazione di una protesi "globale", cioè di un dispositivo tecnico capace di sostituire la vista mancante in tutte le sue molteplici e complesse funzioni. Ci si deve accontentare, perciò, di dispositivi e di ausili rivolti a singoli aspetti del problema dell’autonomia dei ciechi e degli ipovedenti.

Tradizionalmente, vengono considerate due grandi classi di problemi: quelli di orientamento ambientale e quelli di accesso all'informazione e alla cultura o, più in generale, di comunicazione.

Mentre per il primo tipo di problemi i dispositivi tecnologici sono poco pratici, (restano quindi ancora validi il bastone bianco e il cane guida, anche se si stanno sperimentando percorsi preferenziali da costituire nelle città con linee in rilievo sul marciapiede, per ciechi e ipovedenti), per il secondo tipo si sono realizzati notevoli progressi.

Com'è noto, circa 150 anni fa, grazie a Louis Braille, i ciechi hanno potuto disporre di un efficiente metodo di scrittura tattile che ha aperto loro concretamente la possibilità di studio e di emancipazione culturale e sociale.

Le prime forme di ausili tecnici alla comunicazione sono state le tavolette con i punteruoli e successivamente macchinette dattiloBraille.

In epoca più recente lo sviluppo della tecnica ha fornito indirettamente altri tipi di ausilio (la radio, il telefono, la macchina dattilografica, il magnetofono) che, anche se non pensati come strumenti tiflotecnici hanno assunto per i ciechi una importanza notevole per la soluzione dei problemi di comunicazione e accesso all'informazione.

L'ostacolo più grande è sempre stato quello costituito dalla carta stampata che diviene una seria barriera per l'autonomia di lettura e di studio, rendendo necessaria la preventiva trascrizione in Braille, o la registrazione su nastro magnetico, di tutti i libri utilizzati.

Nei primi anni '70 lo sviluppo dell'Optacon (Optical to Tactile Converter,) suscitò notevoli speranze di superamento di tale barriera. Anche se molte speranze sono andate in parte deluse, tuttavia esso è ausilio specifico per la lettura in grado di assicurare ai ciechi una seppur limitata, ma concreta autonomia.

Per gli ipovedenti gli ingranditori televisivi hanno aumentato notevolmente le possibilità di sfruttamento del residuo visivo per la lettura autonoma.

Oggi molti ausili sono realizzati in versione portatile grazie alle nuove tecnologie che consentono di usare telecamere miniaturizzate, schermi piatti e leggeri a cristalli liquidi.

Lo sviluppo e la diffusione dell'informatica sta quindi modificando i termini del problema della comunicazione per i ciechi.

L'informazione in forma codificata è infatti molto più adatta della carta stampata ad essere presentata in forme alternative mediante la sintesi vocale o un display (o barra) tattile in Braille detto "labile", per la sua caratteristica di essere cancellabile, essendo costituito da punti che si alzano e si abbassano con comandi elettrici.

Utente al computaer con display Braille

Lo sviluppo di tecniche di lavoro alternative e la diffusione a costi contenuti dei personal computer (PC), permette oggi di considerare questi strumenti dei veri e propri ausili in grado di risolvere molti problemi di trattamento dell'informazione. Un opportuno programma di gestione del display alternativo allo schermo, che si ponga come un interfaccia fra il sistema operativo, il display stesso, e gli organi di ingresso/uscita, permette l'uso di normali programmi applicativi come quelli di elaborazione di testi (word processing), di archiviazione di informazioni (database), browser per l'accesso ad internet, o più in generale, di qualunque programma che presenti informazioni di tipo testo, con esclusione quindi solo di quelli che trattano informazione grafica.

Per gli ipovedenti, il display alternativo può essere lo schermo stesso, usato non in modo convenzionale, grazie ad un programma di interfaccia che ingrandisce i caratteri e le icone; non dimentichiamo che esistono anche le sintesi vocali che possono venire impiegate assieme al programma di ingrandimento del testo.

Fra i possibili impieghi di un ausilio basato su un PC adattato all'uso di un non vedente o ipovedente, quello della scrittura mediante un programma di elaborazione di testo è senz'altro lo strumento di interesse più generale poiché il problema dell’accesso alle informazioni riguarda tutti gli utilizzatori, indipendentemente dal livello, dal tipo di studio o di attività professionale svolta. Si può osservare che la possibilità assicurata da simili programmi, di controllare e correggere un testo, rappresenta per un non vedente un vero salto di qualità rispetto all'uso della normale macchina dattilografica.

Sono tuttavia molto interessanti anche altre applicazioni come i "fogli elettronici", i programmi di archiviazione dati (database), l'accesso a banche dati remote, usando il PC come terminale e, mediante opportuno decodificatore, al Televideo RAI.

Con PC divengono inoltre accessibili, senza bisogno di speciali trascrizioni, normali testi prodotti su dischi magnetici o ottici (CDROM)

Un'altra applicazione del computer che sta assumendo notevole rilievo è quella rivolta alla lettura diretta della carta stampata mediante i sistemi OCR, sviluppati per applicazioni nei compiti di automazione degli uffici o per facilitare le ristampe di vecchie edizioni di libri: lo scanner "fotografa" la pagina in nero, che poi verrà interpretata dall’OCR e salvata nel programma di gestione dei testi (per esempio “microsoft word”).

Una volta acquisito e memorizzato il testo sul disco del PC, esso può essere riletto mediante la voce sintetica o un display (o barra) Braille, altrimenti può essere interpretato da un programma in grado, a sua volta, di trascodificare i caratteri in Braille e procedere alla stampa. Il testo potrà quindi essere stampato sia in nero sia in Braille.

Oltre all'utilizzo diretto da parte del non vedente, i sistemi OCR possono essere impiegati proficuamente per facilitare la trascrizione in Braille di libri e documenti, sia pure, anche in questo caso, limitatamente ai testi che non presentino particolare difficoltà di lettura automatica. Vi sono infatti testi, come quelli scolastici, che non si prestano alla lettura computerizzata poiché, a causa della particolare presentazione tipografica, con numerosi tipi di caratteri, riquadri, colori, figure, ecc., richiedono una interpretazione per una loro efficace edizione Braille.

Non dimentichiamo che lo studio sulla creazione di disegni in rilievo esiste da qualche anno e sono state create persino opere d’arte e monumenti su pagine plastificate in rilievo.

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