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Descrizione

Come è noto, la musica è l'unica arte totalmente accessibile alle persone non vedenti; eppure, negli ultimi 30 anni, e nonostante l'introduzione del modello di educazione integrata, gli studi musicali hanno subito una drastica decadenza, in Italia ed in Europa.
La ragione principale di ciò è il fatto che la notazione musicale Braille, indispensabile per leggere e scrivere la musica, differisce dalla notazione musicale comune in misura molto maggiore rispetto alla notazione braille letteraria.
In altre parole, mentre la notazione letteraria comune può essere rappresentata in Braille in maniera abbastanza chiara ed intuitiva, utilizzando le 64 combinazioni del codice Braille, lo stesso non vale quando si tratta di spartiti.
Infatti, lo spartito a stampa permette di visualizzare immediatamente gli elementi più importanti di un brano (altezza, durata delle note, linee e disegni melodici, rapporti fra le parti (monofonia / polifonia).
Tutti questi elementi possono certamente essere rappresentati in Braille in maniera anche molto precisa, ma, considerando il fatto che il Braille si basa solo su 64 combinazioni e soprattutto che la disposizione dei simboli Braille è sostanzialmente una rappresentazione lineare dell’informazione,  purtroppo non vi è alcuna analogia logica tra i simboli musicali Braille ed il loro significato.
Questo costringe lo studente non vedente a sottoporsi ad un enorme sforzo mentale per decifrare i segni Braille.

Lettura e visione d’insieme
A causa del peculiare funzionamento del tatto che è il senso della prossimità e della piccola estensione, il non vedente non è in condizione di "afferrare" la struttura della partitura, come il coetaneo vedente, e, a meno che non conosca già il pezzo ad orecchio, l'apprendimento per lui è molto più faticoso.
In secondo luogo, un musicista vedente ha sempre la possibilità di leggere lo spartito in base a diversi criteri (a volo d’uccello, lettura precisa, estrazione parte, saltando certi simboli, ecc); per contro i ciechi sono generalmente costretti ad utilizzare la tecnica di lettura sequenziale, anche se possono decidere di ignorare determinati simboli Braille. Così, le pagine musicali in Braille si presentano come piatte sequenze di simboli, né d’altro canto è possibile far ricorso a risorse grafiche per alleggerire il lavoro di decifrazione.
Riassumendo, possiamo dire che uno spartito musicale  a stampa somiglia ad una città con tante vetrine e tante insegne; al contrario, la versione Braille è come una scatola nera, che contiene certamente tutti gli elementi, ma è priva di etichette, insegne o cartellini di riconoscimento. Infine, come se ciò non bastasse, nella maggior parte dei casi (ad eccezione dei cantanti), lo studente cieco non è in grado di leggere e suonare allo stesso tempo, come fa il collega vedente, perché ha bisogno di usare le mani per leggere il suo spartito Braille.
Si capisce quindi perché i principianti vengano scoraggiati dal proseguire gli studi musicali.
La tradizione di scuole speciali per non vedenti ha prodotto metodi di insegnamento di alta qualità, che possono essere adattati alle moderne esigenze, e possono essere arricchiti di nuove tecnologie basate sull'utilizzo di PC e software musicale innovativo.

Le soluzioni e i vincoli
Negli ultimi anni sono state sviluppate alcune soluzioni alternative atte a ridurre il divario tra alfabetizzazione musicale e non vedenti. La maggior parte di queste tecnologie, però, si basa sul principio secondo cui l'unico approccio possibile agli studi musicali per i non vedenti poggia esclusivamente sull’orecchio, ossia sull’ascolto e la imitazione ad orecchio.
Così, quasi  tutto il software e le metodologie didattiche a cui hanno dato luogo si basano sull'uso di MIDI. Questi files, tuttavia, non sono affatto precisi per quanto riguarda molti elementi musicali, come ad esempio: a) gli aspetti meccanici della esecuzione (diteggiatura, l'uso di arco, pedali in pezzi d'organo, l'uso dell’unghia nei brani per chitarra, ecc), b) ornamenti, c) le linee logiche (ad esempio nella musica polifonica); ecc
  Anche se imparare ad orecchio può essere molto stimolante per i principianti, che possono raggiungere buoni risultati in un tempo molto breve, è molto pericoloso per i più esperti – come imparare la lingua Inglese solo ascoltando, senza alcuna idea di come si scrive.
Sappiamo che la nostra capacità mentale di utilizzare la comunicazione complessa può svilupparsi solo grazie all'uso di simboli scritti. Questa capacità dà la possibilità al soggetto di smontare e rimontare le strutture logiche complesse, rendendo così possibile l’impadronirsi di una determinata lingua. In questo contesto, la musica è da considerare anche una sorta di linguaggio complesso.
Alla luce delle considerazioni esposte, appare evidente che il tanto decantato principio delle pari opportunità appare del tutto ignorato nel campo degli studi musicali dei ciechi.

Progetti europei e soluzioni innovative
Negli ultimi anni una serie di programmi sono stati sviluppati in Europa, tra questi, PLAY2 (2002-2004), Contrapunctus (2007-2009). Tutti questi software sono basati sull'idea che un reale accesso alla musica per i non vedenti può essere raggiunto solo se gli studenti di musica hanno la possibilità di accedere a uno spartito musicale, non solo nei suoi aspetti acustici (ad orecchio), ma anche in tutte le sue caratteristiche di natura grammaticale,lessicale e formale. Ciò richiede un metodo di rappresentazione molto precisa, in grado di informare l'interprete (sia esso principiante o professionista) su ogni singolo elemento musicale.
Questi programmi sono incentrati sulla trasformazione di spartiti musicali originariamente pensati e realizzati in vista della stampa in Braille, quindi simili a scatole nere, che vengono poi trasformati in prodotti molto flessibili.
I vari programmi cercano di sostituire molte delle attività svolte dalla vista nei vari processi legati alla lettura visiva di uno spartito; tra le principali funzioni possiamo citare: la lettura globale o panoramica, l'approccio alla sola struttura del brano, seguire una determinata linea melodica, osservare il disegno complessivo delle varie linee melodiche in un brano contrappuntistico; o ancora evidenziare o tralasciare determinati simboli, quali diteggiatura, uso dell’arco, pedale, legature, abbellimenti dinamiche, accordi, ecc., a seconda delle necessità del momento.
Inoltre, grazie all'uso combinato di tecnologie adattive esistenti (sintesi vocale, display braille, stampante Braille, scheda audio, l'interazione con la tastiera normale), i non vedenti possono utilizzare metodologie diverse per l'esplorazione e la navigazione all’interno dello spartito,  in qualsiasi combinazione e modificando a piacere la velocità di esplorazione (Braille e di parola, solo musica parlata, Braille, ascolto delle note, descrizione tramite voce sintetica dei singoli elementi o delle combinazioni Braille corrispondenti ad un determinato simbolo musicale.

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